Enigmi e indovinelli di logica da risolvere da soli o in compagnia
Benvenuti amici enigmisti! Oggi metteremo alla prova le vostre capacità con 5 indovinelli logici di varia difficoltà (più uno bonus, arrivate fino alla fine dell’articolo per leggerlo).
Preparatevi mentalmente perché risolverli tutti non sarà affatto semplice!
Ma come al solito non disperate: se non riuscite a risolvere uno degli enigmi trovate la soluzione immediatamente dopo il quesito stesso.
Cosa aspetti? Mettiti alla prova con questi 5+1 indovinelli logici!
1. I TRE PIRATI
Una nave approda, di notte, su un isola. I marinai sanno che tutti gli abitanti neri mentono mentre i bianchi dicono sempre il vero. Sulla spiaggia trovano tre pirati. L’oscurità è talmente fitta che vedono a malapena i contorni, non distinguendo il colore della loro pelle.
Allora, dalla nave, chiedono a uno dei tre: “Sei bianco o nero?”. Quello risponde ma i marinai non riescono a sentire bene. Interviene allora il secondo che dice: “ha detto che è bianco”. Il terzo, infine, afferma che mentono entrambi.
Di che colore sono i tre pirati? Come mai?
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I primi due sono BIANCHI mentre l’ultimo è NERO. Infatti il primo ha per forza risposto BIANCO: infatti se fosse BIANCO avrebbe riposto con la verità, mentre se fosse NERO mentirebbe e risponderebbe comunque in quel modo. Il secondo, quindi, dice necessariamente il vero ed è dunque BIANCO. Ne consegue che il terzo è NERO, perché sta mentendo.
2. LA RISPOSTA PERFETTA
Da quante lettere è formata la singola parola che costituisce la risposta corretta a questa domanda?
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Tre. Infatti 3 è l’unico numero che è formato dalla stessa quantità di lettere del suo valore, rendendo vera la risposta alla domanda sopra.
3. L’ASCENSORE
Un uomo vive al decimo piano di un condominio. Ogni mattina prende l’ascensore per arrivare al piano terra, uscire dal palazzo e andare a lavorare. Quando torna, invece, si ferma sempre al settimo piano e fa gli altri piani a piedi. Come mai?
Aiuto: quando piove arriva con l’ascensore al decimo piano.
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L’uomo è un nano e non arriva a cliccare il pulsante del decimo piano. Quando piove porta con sé l’ombrello e con quello riesce a premere il bottone.
4. I TRE INTERRUTTORI
In una stanza ci sono 3 interruttori. Accanto a questa se ne trova un’altra con una lampadina che viene accesa da uno degli interruttori. Come si fa a scoprire qual è l’interruttore giusto entrando una volta sola nella stanza con la lampadina?
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Bisogna cliccare un interruttore e lasciarlo acceso per un po’ di tempo e spegnerlo. Dopo si deve accendere il secondo ed entrare. Se la lampadina è accesa, allora il secondo è l’interruttore giusto. Se è spenta ma è ancora calda, l’interruttore giusto è il primo. Se è spenta e fredda, allora è il terzo.
5. I DUE GUARDIANI
L’enigma seguente è molto conosciuto, Enigmatopia lo ripropone a tutti coloro che ancora non hanno avuto l’occasione di cimentarvisi.
Sei di fronte a due porte: una conduce all’Inferno, l’altra al Paradiso, ma non sai quale. Davanti ad esse ci sono due guardiani: uno dice la verità mentre l’altro mente sempre. Puoi fare una sola domanda per andare in paradiso.
Quale domanda fai?
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Ti rivolgi a uno dei due guardiani e gli chiedi, indicando una delle due strade:
“Se io chiedessi al tuo compagno se quella strada porta al Paradiso, lui cosa mi risponderebbe?”
La risposta, qualsiasi essa sia, sarà certamente FALSA.
Perciò tu prenderai l’altra strada.
Ci sono infatti 4 casi possibili:
La strada porta in paradiso e il guardiano è sincero.
Il compagno del guardiano è bugiardo e risponderebbe “NO”.
Il guardiano a cui hai fatto la domanda è sincero, perciò ti riferisce fedelmente la risposta del suo compagno, cioè ti risponde “NO”, che è FALSO.
Perciò tu prendi quella strada.
La strada porta in paradiso e il guardiano è bugiardo.
Il compagno del guardiano è sincero e risponderebbe “SI”.
Il guardiano a cui hai fatto la domanda è bugiardo, perciò ti riferisce il contrario della risposta del suo compagno, cioè ti risponde “NO”, che è FALSO.
Perciò tu prendi quella strada.
La strada non porta in paradiso e il guardiano è sincero.
Il compagno del guardiano è bugiardo e risponderebbe “SI”.
Il guardiano a cui hai fatto la domanda è sincero, perciò ti riferisce fedelmente la risposta del suo compagno, cioè ti risponde “SI”, che è FALSO.
Perciò tu prendi l’altra strada.
La strada non porta in paradiso e il guardiano è bugiardo.
Il compagno del guardiano è sincero e risponderebbe “NO”.
Il guardiano a cui hai fatto la domanda è bugiardo, perciò ti riferisce il contrario della risposta del suo compagno, cioè ti risponde “SI”, che è FALSO.
Perciò tu prendi l’altra strada.
Questa domanda è costruita in modo che:
il bugiardo risponde il contrario di ciò che risponderebbe il sincero, cioè il FALSO;
il sincero risponde fedelmente di ciò che risponderebbe il bugiardo, cioè il FALSO.
BONUS: I CONDANNATI A MORTE: IMPOSSIBLE EDITION
Conoscete l’enigma dei condannati a morte? Quello in cui 4 prigionieri devono indovinare il colore del cappello del carcerato che hanno davanti per avere salva la vita. Qualora non lo conosciate lo potete trovare qui.
Il quesito che segue è una variante di quell’indovinello… solo incredibilmente più difficile! Se avete il fegato per affrontarlo continuate la lettura, ma ci diciamo sin da questo momento che non sarà affatto semplice!
Un boia deve giustiziare 10 condannati ma decide di dare loro un’ultima opportunità per avere salva la vita. Li dispone in fila su una gradinata, uno dietro l’altro e con la visuale bloccata, in modo che possano vedere solo quelli che hanno davanti (il primo vede tutti gli altri 9 davanti a sé, il secondo ne vede 8, l’ultimo non vede nessuno) e fa indossare loro un cappello di colore bianco o nero in maniera totalmente casuale.
A turno, partendo dal primo della fila (cioè quello che riesce a vederli tutti) viene chiesto di indovinare il colore del proprio cappello. Chi indovina avrà salva la vita, chi sbaglia verrà giustiziato. Quando uno esclama la propria risposta, tutti gli altri condannati la sentono ma non possono parlare tra loro. Il boia però concede loro di organizzarsi prima della prova, in modo da poter elaborare una strategia che consenta di salvare più condannati possibile.
I 10 ragionano insieme e convengono che la strategia migliore è quella che i condannati posti in posizione dispari (il primo, il terzo, il quinto, il settimo e il nono) esclamino a voce alta il colore del cappello di chi gli sta davanti, in modo che questi possa rispondere correttamente. In questo modo avranno sicuramente salva la vita almeno 5 su 10 di loro e, in caso di risposta fortunata da parte dei condannati posti in posizione dispari, anche altri.
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Con il metodo del boia il primo (di cui nessuno può vedere il cappello) è l’unico che rischia mentre i 9 davanti avranno tutti salva la vita. I condannati devono solo mettersi d’accordo sul significato da attribuire all’esclamazione del primo condannato in questo modo:
Se dice “BIANCO” allora il numero dei CAPPELLI BIANCHI che lui riesce a vedere è DISPARI;
Se dice “NERO” allora il numero dei CAPPELLI BIANCHI che lui riesce a vedere è PARI.
(chiaramente funziona anche applicando un altro significato analogo, basta che riguardi sempre il numero pari o dispari dei cappelli dello stesso colore, ma andiamo con ordine).
La somma dei cappelli rimanenti, cioè 9, è infatti forzatamente composta da un numero PARI e da un numero DISPARI. Questo significa che se i cappelli BIANCHI rimasti sono PARI, allora i NERI sono DISPARI, e viceversa. In questo modo al secondo condannato basterà contare il numero di cappelli di fronte a lui e quello che non corrisponde all’esclamazione che vede è il colore che ha in testa. Gli altri dovranno effettuare lo stesso procedimento eliminando volta per volta il colore esclamato dal secondo condannato in poi dal conteggio. Facciamo un esempio per capire meglio.
Il primo condannato vede davanti a lui 7 CAPPELLI BIANCHI e 2 CAPPELLI NERI. Allora esclama “BIANCO”, il messaggio in codice per segnalare ai compagni che il numero di CAPPELLI BIANCHI sulle loro teste è DISPARI. Ne consegue che il numero di CAPPELLI NERI è PARI.
Mettiamo che il secondo condannato abbia il CAPPELLO BIANCO. Vedrà davanti a sé 6 CAPPELLI BIANCHI e 2 CAPPELLI NERI. Il numero dei CAPPELLI BIANCHI non corrisponde quindi il suo è BIANCO. Esclama “BIANCO” e si salva.
Il terzo condannato ha anch’egli il CAPPELLO BIANCO. Vede quindi davanti a sé 5 CAPPELLI BIANCHI e 2 CAPPELLI NERI. Dato che il condannato dietro di lui aveva il CAPPELLO BIANCO, deve togliere quel cappello dal conteggio, quindi adesso i CAPPELLI BIANCHI e i CAPPELLI DISPARI rimasti sono entrambi pari. Davanti a sé però i CAPPELLI BIANCHI sono dispari, quindi il suo è necessariamente BIANCO. Esclama “BIANCO” e si salva.
Il quarto condannato ha il CAPPELLO NERO. Davanti a sé vede 5 CAPPELLI BIANCHI e 1 NERO. Sono usciti 2 CAPPELLI BIANCHI, che quindi sono tornati DISPARI mentre i CAPPELLI NERI sono PARI. Davanti a sé ha un solo CAPPELLO NERO (quindi DISPARI), ciò significa che il suo è NERO. Esclama “NERO ” e si salva.
E così via fino all’ultimo. come fa questo a salvarsi visto che non vede nessun cappello? Semplice! Basta che abbia calcolato correttamente quale fra i CAPPELLI BIANCHI O NERI siano rimasti in quantità DISPARI: essendo rimasto solo il suo, cioè 1 che è un numero DISPARI, quella è sicuramente la risposta giusta.
E il primo condannato? Lui è l’unico di cui non si può essere certi della salvezza. Se il suo cappello era effettivamente BIANCO, allora si è salvato, altrimenti si è sacrificato per gli altri. Speriamo che sia stato effettivamente del colore esclamato, così avrà potuto festeggiare la salvezza con i suoi compagni!
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