Il labirinto – Apertura

Ponte sospeso nella nebbia attraversa la giungla

Quando ti svegli non hai idea di quanto tempo tu abbia dormito. A giudicare dallo scintillante tappeto di stelle che ha preso il posto del sole mattutino sicuramente il tuo riposo è durato molte ore, forse addirittura più di un giorno. Tuttavia non sembra che durante il tuo sonno sia accaduto qualcosa, essendo la situazione attuale identica a quella di partenza: la piattaforma sospesa nel crepaccio, infatti, è ancora inaccessibile e il pensiero di raggiungerla è una vana utopia.

Memore di ciò che è successo l’ultima volta che ti sei assopito all’interno delle rovine di Enigmatopia, controlli di avere sempre tutto e subito tiri un sospiro di sollievo. Sia lo zaino che il taccuino sono al loro posto e all’interno di quest’ultimo sembra non esserci alcuna scritta vergata da chissà quale entità misteriosa. Meno male – pensi – non so se sarei riuscito a reggere un’altra sorpresa dei fantomatici “Quattro Diaconi”. Tuttavia non fai in tempo a rasserenarti che noti che qualcosa intorno a te non è come dovrebbe essere. Sulla porta spalancata che conduce al vestibolo, infatti, è scomparso il meccanismo a combinazione e il testo inciso sulla parete di pietra è stato sostituito da un altro completamente nuovo:

L’energia del cosmo si è riversata nei ricettacoli

Le porte del labirinto sono spalancate ai mondi.

Tu che sei giunto fin qui con le tue forze, non preoccuparti:

la tua abilità sarà infine premiata.

Il percorso delle stelle ha inizio.

I quattro diaconi

Se il meccanismo a combinazione è sparito, adesso chiunque può addentrarsi all’interno del labirinto senza risolvere gli otto enigmi del vestibolo – pensi. Probabilmente anche negli altri mondi cui fa riferimento la scritta la via è aperta. Spero soltanto che i miei sforzi saranno veramente premiati: non mi piacerebbe proprio aver fatto il lavoro per altri esploratori… anche se abitano in altre dimensioni!

Comunque, il vero problema è un altro: se l’energia necessaria è stata depositata nei ricettacoli, cosa devo fare adesso? Come posso andare avanti?

È proprio mentre stai elaborando questi pensieri che succede qualcosa di incredibile. La piattaforma che fino a pochi istanti prima si trovava a molti metri di distanza da te inizia a muoversi come se fosse animata, emettendo un frastuono insopportabile che rimbalza fra le mura che circondano il labirinto. Dalla nebbia iniziano a fuoriuscire anche altri pilastri, collegati da un fitto reticolo di ponti sospesi che si mescolano tra loro in una vertiginosa danza di corde e pulegge. Alla fine di quell’inconsueto spettacolo, la piattaforma inaccessibile adesso combacia perfettamente con la sporgenza dove ti trovi, raggiungibile con un singolo passo. Da essa si dipana un fitto nugolo di passaggi sopraelevati, alcuni di essi visibili dalla tua posizione, altri che si perdono nel buio e nella nebbia.

Credevi di essere ormai abituato a tutto e che nessuna delle stranezze di Enigmatopia avrebbe più potuto sconvolgerti. Ti sbagliavi di grosso. La visione di ciò che è appena accaduto ti ha lasciato completamente sbigottito, incapace di compiere il minimo movimento o di articolare il più semplice dei pensieri. Ma come è già successo ormai tante volte, riesci a scuoterti dal tuo torpore e, infine, a prendere la tua decisione.

Con il cuore in gola e un senso di vertigine che non sai se dipenda dall’altezza, dall’adrenalina o da entrambe le cose, ti avventuri finalmente all’interno del labirinto.

Il percorso delle stelle ha inizio.


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