La Mascella di Caino, il libro enigma di Torquemada

100 pagine da mettere in ordine, 6 omicidi da svelare e 500 euro in palio

Ciao esploratori e bentornati sul blog di Enigmatopia!

Vi è mai capitato di leggere un giallo e cercare di capire il colpevole prima di arrivare alla fine? Bene, pensate adesso di fare questo esercizio con un romanzo… che ha le pagine alla rinfusa e pieno zeppo di rompicapo incomprensibili!

L’enigma di cui vi andiamo a parlare oggi è “La Mascella di Caino” (“The Cain’s Jawbone” in originale), il libro-indovinello che sta facendo letteralmente impazzire il web. Si tratta di un romanzo costituito da 100 pagine in cui il lettore dovrà individuare gli artefici e le vittime dei sei omicidi avvenuti nel corso della narrazione.

La copertina del libro.

Ovviamente trovare la soluzione del puzzle non è così semplice in quanto l’autore, l’enigmista inglese Edward Powys Mathers (in arte Torquemada, come il celebre inquisitore spagnolo), ha volutamente infarcito il testo di indovinelli, anagrammi, contrepèterie e giochi di parole vari. Inoltre, come se non bastasse, l’ordine delle pagine è casuale: sta al lettore ritrovare l’ordine giusto tra le milioni di combinazioni possibili.

L’8 Marzo 2022 Mondadori ha pubblicato per la prima volta l’edizione italiana, dando la possibilità anche agli abitanti dello Stivale di risolvere il criptico testo di Torquemada. Le copie sono andate esaurite quasi immediatamente e l’hashtag “lamascelladicaino” ha raggiunto ben mezzo milione di visualizzazioni su TikTok in pochi giorni.

Anche noi di Enigmatopia ci stiamo cimentando con questo difficilissimo rompicapo (abbiamo creato un canale Discord dedicato sul nostro server per permettere ai lettori del blog di collaborare). Vediamo la struttura generale del romanzo e qualche esempio di enigma.

100 pagine

Come già accennato, il romanzo è costituito da 100 pagine che definire sibilline è un eufemismo. Si tratta di capitoli autoconclusivi caratterizzati da una narrazione piuttosto sfumata, in cui capire il contesto e i riferimenti del narratore costituisce un lavoro tremendamente ostico. Prendiamo l’inizio del primo capitolo:

Siedo in solitudine al tavolo stabilito e prendo la penna per comunicare a tutti i possibili interessati l’esatto resoconto di ciò che potrebbe accadere. Imputatelo pure al nervosismo, alla stranezza, se volete; ma almeno questa piccola penna, questa Aquarius nera maculata d’argento, con il pennino appositamente realizzato ad Amsterdam su mio ordine, è avida. Non ha lavorato molto da quando scivolava svelta per il vecchio morto.

La storia inizia ex abrupto con riferimenti confusi a storie trascorse. Chi sono i possibili interessati? Chi è il vecchio morto?

Lo Youtuber Jack Edwards alle prese con l’enigma.

Quasi tutte le pagine finiscono con un punto, rendendo quindi molto complicata l’individuazione dei capitoli successivi e precedenti su base sintattica. Il lettore/solutore dovrà quindi fare affidamento sui dettagli ricorrenti in più estratti del testo (il tavolo, ad esempio, è presente in ben 9 capitoli), personaggi che compaiono assiduamente nel corso della narrazione (uno su tutti un certo Henry, figura preponderante nel romanzo che viene nominato moltissime volte), collegare fra loro parti di epigrammi che si susseguono all’inizio e alla fine di paragrafi sparsi e soprattutto cercare di capire gli innumerevoli riferimenti letterari criptati attraverso enigmi tutt’altro che facili. Andiamo a vederli più nel dettaglio.

Giochi di parole

Per farvi capire meglio la natura dei riddles presenti nel testo, prendiamo questo estratto del cap. 95.

Mi sentivo tutt’uno con il Santo Mr. Herbert. Oppure si chiamava Mr. Haddock?

Questo passo a prima apparenza criptico fa riferimento al racconto inglese “Holy Mr. Herbert” di Gabrielle Margaret Vere Long, scrittrice britannica di romanzi storici e racconti horror. Herbert Haddock era invece un capitano di navi molto conosciuto all’epoca di Torquemada. Sembra finita qui, ma se andiamo a prendere una frase dal testo in lingua originale, cioè

Meed kissing laces, surely he had convulsed us with.

si può notare che i riferimenti a questi due personaggi continuano. Il verso è infatti un probabile spoonerismo, cioè un gioco di parole che si ottiene scambiando alcuni suoni all’interno di una frase in modo da crearne un’altra di senso completamente differente (Torquemada era un vero e proprio maestro di questo meccanismo). Secondo questo procedimento, “Meed kissing laces” diventa “Misleading Cases”, primo nome con cui era conosciuta una celebre raccolta finzionale di casi giuridici inglese. E indovinate un po’? L’autore di quest’opera si chiama A.P. Herbert e uno dei protagonisti principali Haddock!

La Mascella di Caino è letteralmente pieno di giochi di parole simili, quali anagrammi, scambi di lettere e definizioni simil-cruciverbistiche. State cominciando a capire di cosa stiamo parlando?

Un capitolo del libro. A sinistra si può notare il segno per tagliare la pagina.

La sfida

A conti fatti, quindi, vi consigliamo di cimentarvi nella terribile sfida di Torquemada? La risposta è sia sì che no.

Sì, se cercate una sfida ad altissimo coefficiente di difficoltà e avete tanto tempo da impiegare nella ricerca degli innumerevoli riferimenti culturali e letterari. Se avete padronanza della lingua inglese ancora meglio, in quanto il testo è pieno di arzigogoli lessicali difficilmente comprensibili in italiano.

Tuttavia, se cercate un gioco divertente che vi intrattenga con enigmi più “terra terra”, il nostro consiglio è quello di stare alla larga da “La Mascella di Caino”. D’altronde, è l’autore stesso ad avvertirci nell’incipit: “questo enigma è estremamente difficile e non è adatto ai deboli di cuore”.

E vi possiamo assicurare che non stava esagerando.


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