I Quattro Diaconi

Ponte sospeso nella nebbia attraversa la giungla

Altro che vestibolo!

Immaginavi che superare il labirinto sarebbe stato duro, ma certamente non fino a questo punto! 12 (?) enigmi uno più difficile e criptico dell’altro, con l’aggravante di essere posizionati su piattaforme collegate tra loro da tremolanti ponti sospesi a chissà quante decine di metri di altezza! Per fortuna non soffri di vertigini, altrimenti arrivare alla fine di quel tortuoso percorso sarebbe stato assolutamente impossibile.

Mentre avanzi nella foschia mattutina (le luci del cielo notturno hanno infatti lasciato il posto a un timido sole biancastro), ripercorri mentalmente le prove che hai affrontato per arrivare fino a quel punto. Sei riuscito a trovare una risposta a tutti i quesiti ma ancora non hai capito cosa devi fare con i “frammenti di stella” che hai ottenuto come ricompensa per ognuno di essi. Tuttavia è probabile che lo scoprirai molto presto: se la tua conoscenza dei segni zodiacali non ti inganna l’enigma dei Pesci dovrebbe essere l’ultimo. Logico pensare, dunque, che alla fine del ponte che stai percorrendo adesso ti aspetti un’altra prova, dove le soluzioni potranno finalmente tornarti utili.

Dopo minuti e minuti di interminabile camminata, inizi a intravedere qualcosa. Tra la nebbia e i rami intrecciati degli alberi secolari, iniziano a prendere forma i contorni di una sporgenza erbosa a strapiombo sulla voragine, molto simile a quella da cui sei partito ma posizionata dalla parte diametralmente opposta del labirinto rispetto ad essa. Quella visione, insieme alla sensazione di poter finalmente rimettere piede su un appoggio stabile, ti riempiono di rinnovato vigore ed entusiasmo. Euforico acceleri l’andatura, impaziente di vedere quali altre sorprese ti attendono alla fine di questo lungo, difficile ed estenuante percorso.

Mano a mano che avanzi, le sagome di ciò che si trova dopo la sporgenza si fanno sempre più nitide, ma è solo quando metti il primo piede sul suolo che riesci a distinguere tutto con esattezza. Davanti a te si staglia una lunga serie di portoni di pietra, costituiti di roccia grezza e resistente ma finemente intarsiati con simboli e ricami di un colore blu scintillante, dello stesso tipo degli enigmi che hai appena affrontato nel labirinto. Gli enormi cancelli sono posizionati esattamente uno dietro l’altro, ma il graduale aumento di altezza li rende tutti visibili nella loro gigantesca magnificenza anche dal punto in cui ti trovi. Il primo sarà alto circa il doppio rispetto a te mentre l’ultimo, il più alto, troneggia con un’altezza di oltre 30 metri e sembra stringere tutti i portoni più piccoli in un possente, maestoso abbraccio protettivo.

Credo di non essermi mai sentito così piccolo in vita mia – pensi – come potrò aprire questi immensi cancelli? Solo il più piccolo peserà una tonnellata!

In soggezione ti avvicini alla prima porta, l’unica interamente visibile dalla sporgenza. Subito noti che in rilievo, in posizione perfettamente centrale, è incisa la seguente frase:

PORTA VESTIBOLO

Sotto si trovano questi 4 simboli: quattro triangoli disposti a rombo, due con la punta rivolta verso l’alto e due verso il basso, di colore rosso, giallo, verde e blu.

Riconosco questi simboli – pensi – sono gli stessi che ho trovato scritti sul mio taccuino all’ingresso del labirinto. Vuoi vedere che…

Non fai in tempo a finire a finire questa frase che una voce, proveniente da un punto indistinto nel cielo, inizia a rimbombare possente nella vastità del labirinto.

Fuoco, Terra, Aria, Acqua. Noi siamo i quattro diaconi, immemori protettori di questo luogo dimenticato. Dimostra di aver compreso la lingua di Enigmatopia e potrai giungere al nostro cospetto.

Improvvisamente come si è manifestata, la voce smette di parlare. Sei completamente paralizzato, un sudore freddo ti cola dalla fronte e da tutte le estremità del tuo corpo. Questa volta non è stato come nelle altre occasioni in cui hai sentito delle voci all’interno delle rovine. Non si è trattato di un flusso interiore, presente solo nella tua mente, ma una vera e propria voce proveniente dal cielo alla stregua… di una manifestazione divina. Che tu stia per arrivare al cospetto di un’entità superiore?

Con le gambe che ancora ti tremano, ti rechi di fronte alla prima porta.

Vai alla prima porta.

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